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PADDLE BOARDING PER DISABILI

Paddle Boarding per disabili. Sport quasi avventura. Riconosciuta funzione sociale. Elevata crescita di autostima. Per chi ha solo guardato, Adventure in Wind!

IN MOLTI CASI

Non vogliono essere toccati. Nemmeno essere fissati a lungo. Neppure essere semplicemente, un gioioso centro dell’altrui attenzione! Può essere un bambino, nella sua inconsapevole tenerezza incolpevole…di chi ci è nato. Può essere un adulto, chiuso dentro al suo rabbioso non volere/potere accettare…di esserci diventato! Rinchiusi e uniti e purtroppo, dal marchio di una disabilità. Che sia un essere umano paraplegico oppure una persona affetta da autismo, sempre come un disabile e quindi “un diverso” viene visto o percepito e finanche “non accettato”. O perlomeno così è sempre stato, fino a che qualcuno (Non voglio apparire eccessivo/patetico, ma io come “Anime Sante”, le vedo!) ha trovato una delle chiavi per cominciare a cambiare questa situazione. Uno dei tanti piccolissimi passi da fare, per provare a smussare uno dei tanti angoli della vita delle persone portatrici di disabilità. Con lo sport ed il diretto contatto con la natura, magari ci possiamo arrivare! Paddle Boarding per disabili ed i suoi innumerevoli benefici, ad esempio? I Giochi Paralimpici hanno ampiamente dimostrato, come lo sport consenta a chiunque di trarre soddisfazione in quantità industriale; e senza bisogno di ottenere quei risultati da fenomeni della natura, ovviamente! Tornando al Sup e di conseguenza al Paddle Boarding per disabili. Prendendo spunto dal lavoro fatto da chi ha progettato la prima Handbike, sono state apportate alcune piccole modifiche sulla tavola da Paddle Board. Così facendo, si sono “poste le basi” per arrivare alla costruzione del Sup cosiddetto Multitasking. Ancora più importante si sono ridotte a poco più di zero, le difficoltà di utilizzo del Sup da parte di una persona portatrice di disabilità; fermo restando il fatto che nei casi di disabilità più marcata/grave, ovviamente non deve mai mancare la presenza di un istruttore/operatore terapista al fianco del Supper disabile! In estate, o “Anche no!”; al mare o in piscina o al lago, il Paddle Boarding per disabili c’è.

QUASI SEMPRE

Si instaura una relazione. Nel caso di persone portatrici di forti disabilità fisiche, arriva ad essere quasi un “legame simbiotico”. Parlando di disabili con problematiche cognitivo-relazionali, la succitata relazione assume i tratti di un vero e proprio legame inscindibile! È proprio dal rapporto di fiducia estrema con il proprio istruttore, infatti, che la persona affetta da autismo trae la “linfa motivazionale” che la/lo porta ad ottenere risultati veramente degni di nota! L’aumento dell’attitudine alla concentrazione, ed annesso incremento della disciplina dovuto ad un maggiore controllo del proprio comportamento; un graduale sviluppo costante dell’autostima che porta alla luce un’inaspettata propensione alla relazione con le altre persone! Per quanto recente sia la “scoperta” del Paddle Boarding per disabili, appare già molto evidente quanto questo sport sia importantissimo come strumento di inclusione sociale per le persone portatrici di disabilità psichiche. Una “quasi spaventata” predisposizione alla sicurezza (Indotta da un’autostima sempre più familiare!) che senza chiederlo/dirlo, porta a galla quella determinazione necessaria per fare il passo forse più importante nel percorso di resilienza di una persona disabile: il porsi degli obbiettivi concreti! Già da sola, questa rappresenta una vittoria dal valore inestimabile! Se pensiamo che per tantissimo tempo già “GLI”, obbiettivi…erano qualcosa di immenso ed irraggiungibile; se consideriamo che in tantissimi sogni, i risultati erano qualcosa di indefinito ed inimmaginabile… Per tante e troppe persone, portatrici di disabilità!

COME SEMPRE

Ne gode subito il corpo. Senza che venga a mancare il necessario aspetto ludico e/o “di gioco” di questo sport, ovviamente! Mai come in questo specifico “spicchio di risultati” donati da questa disciplina ai suoi praticanti, tra i Supper portatori di disabilità ed i Supper normodotati non c’è nessuna differenza! Dati i differenti “punti di partenza” purtroppo innegabili e che non si possono certo cancellare con un articolo, i benefici fisico-motori sono senza dubbio uguali; quanto meno in termini di qualità, dei giovamenti ottenuti. Partiamo dal presupposto che tra gli svariati obbiettivi di una persona che salga su un Sup, il principale è il trovare e rimanere in equilibrio sul paddle board. Perfettamente eretto sui piedi o accoccolato sulle ginocchia che sia, il Supper “ha l’obbligo” di guardare sempre in avanti (Gesto che per la “sensibilità aumentata” di una persona disabile, risulta essere ben più di un messaggio subliminale!). È logica conseguenza che siano tutte o quasi, le fasce di muscoli del corpo “obbligati a lavorare” con annessi elevati benefici. Va da sé, quindi, un evidente aumento in termini di mobilità corporea, del disabile “alla guida” del succitato Sup! Sdolcinato o meno che possa sembrare, è fuor di dubbio che in molti casi davanti ai portatori di disabilità “Si apre un mondo e nuovo!”; più fiducia nei propri mezzi e crescita dell’autostima e maggiore determinazione a raggiungere obbiettivi più “alti” finanche ambiziosi e magari cresce anche il desiderio della “purezza” che solo la natura contiene/trasmette! Ci sarà più fatica da fare? Magari sarà solo che un piacere… Del resto, tra le tante, una soddisfazione data dal Paddle Boarding per disabili sono proprio i vantaggi per il sistema cardiovascolare! “È facile e divertente e mi da un senso di autonomia e libertà: adesso che l’ho conosciuto, perché ci dovrei rinunciare?”

Sensibilità di “disabili” autistici, con anima ed occhi a carezzare il fondo del mare; con occhi ed anima ad interagire, con la vita del fondo nel mare… Un Multitasking “in configurazione” snorkeling, grazie all’apposito “batiscopio” montato a poppa del Sup; un infinito sorriso vero, di uno dei tanti disabili affetti da autismo troppo a lungo considerati “vuoti”!

Sopra il livello del mare; un sorriso, oltremodo voluminoso! Sotto una vela “mozzata”; delicatamente coricato, a seguire la mente viva e l’anima esuberante! Ancora molto, esuberante! Un Multitasking “adattato” in Sup OPTIMIST; onestamente? Niente salti sulle onde… Niente strambate, dietro una vela gonfiata dal “Peler” sul Lago di Garda… Non fermarsi al sogno/”Vorrei” ed essere comunque sulle onde, quindi viverle per quanto quiete, però, danno all’anima una spinta unica e impagabile e finanche vitale! Pensaci se vuoi…

Il Paddle Boarding per disabili visto con gli occhi di Flo’Sail……